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"Non è superfluo sottolineare ancora una volta l'importanza degli studi locali per una storia della tipografia e dell'editoria capace di tenere conto della complessa articolazione produttiva e commerciale del libro in un paese policentrico come l'Italia, che neppure i più recenti processi di concentrazione sono stati in grado di cancellare: lo dimostra questo volume, che affronta e vince la non facile scommessa di occuparsi del Novecento, un secolo per il quale gli studi preparatori sono ancora particolarmente carenti. L'ambito locale delle ricerche ha il merito di precisare i dati quantitativi della produzione - che risultano di gran lunga superiori a quelli ricavabili dai repertori nazionali -, di individuare nuove imprese e di seguirne le vicende spesso assai intricate e, soprattutto, di comprendere meglio il rapporto che le varie aziende hanno con la realtà economica, politica e culturale da cui hanno origine e nella quale si muovono, molto spesso senza riuscire a superare i confini locali o regionali. Tanto più se le indagini sono condotte sulla base di fonti analoghe, con gli stessi criteri metodologici - evidenziando le curve produttive, la materialità dei testi in base al numero delle pagine, la presenza o meno dell'indicazione del prezzo, come avviene nei due saggi generali su Abruzzo e Molise in modo da permettere anche una comparazione tra le due regioni - e con una uguale sensibilità per il contesto sociale." (Gabriele Turri)